Davide Ingannamorte, attore laureato nel 2024 all’Accademia Internazionale di Teatro di Roma, indaga il rapporto allievo e Maestro e lo fa attraverso gli occhi dell’allievo, un giovane vissuto negli anni 30 del secolo scorso. Il monologo e tratto da da un racconto di Mario Soldati.
Un giovane viaggia in un auto con autista seduto accanto al suo Maestro, diretto verso Torino. È sera, il clima è invernale, la nebbia avvolge tutto, l’auto procede lenta. Il Maestro ha fretta di rientrare, ma l’auto si deve fermare, e il ragazzo sceso dall’auto per una serie di situazioni fortuite, si perde. Si ritroverà catapultato in una locanda di paese, da cui è attratto, quale fonte di curiosità, calore e vitalità, ma nel contempo è terrorizzato dal disguido occorso, dal ritardo e dal luogo stesso; queste emozioni contrastanti lo porteranno ad interrogarsi sul rapporto con il suo maestro.
Egli si confronta per la prima volta con la solitudine, con un mondo nuovo e complesso. Un viaggio nella mente di un personaggio che perde tutte le sue certezze e cerca nuovi orizzonti.